lunedì 24 febbraio 2014

Big Data: l'evoluzione della Business Analytics mette insieme i dati del web con quelli aziendali per realizzare il prodotto perfetto

Oggi è possibile non solo conoscere in tempo reale i gusti dei clienti attraverso il web, ma anche confrontare questi dati con quelli già disponibili in azienda, come sondaggi e indagini di mercato, per creare soluzioni su misura, facilitare le decisioni dei manager e migliorare l'efficienza aziendale.

Twitter, Facebook, Linkedin, blog, web. Ma anche dati provenienti da documenti elettronici (xls, pdf, word), applicazioni di business (crm, erp, portali intranet), sensori pubblici e privati (meteo, gps), log di sistema (da server, dispositivi mobili). Insieme, rappresentano il concetto di "Big Data", una mole di dati davvero considerevole, provenienti da fonti diverse che non "parlano" la stessa lingua (ci sono immagini, testi, audio) ma che, se opportunamente interpretati, permettono di capire il presente e "prevedere il futuro", aiutando un'azienda a migliorare un prodotto, ottimizzare la produzione e far crescere il business. «Fino a ieri le aziende potevano contare solo sui dati che possedevano già, come sondaggi, indagini di mercato o transazioni, e che analizzavano grazie alla Business Intelligence. Oggi, grazie alla molteplici possibilità di analisi offerte dai Big Data, ed in particolare dalla Social BI, diventa possibile conoscere il gusto delle persone, il loro umore e le caratteristiche delle loro ricerche in tempo reale, monitorando social network e rete. Quello che mancava e che abbiamo sviluppato, era la congiunzione fra questi due tipi di dati per ottenere informazioni ancora più accurate e per avere una visione più attendibile di quello che succederà» afferma Fabiano Benedetti, AD di beanTech, azienda friulana specializzata in soluzioni IT che ha messo a punto una piattaforma di Business Analytics basata su tecnologia Microsoft che consente di analizzare e di mettere in correlazione i dati già presenti in azienda (strutturati) con quelli dei social e della rete (non strutturati). «Si tratta di uno strumento di Business Analytics molto potente che, se interrogato in modo opportuno, può consentire di realizzare il "prodotto perfetto", in linea con i desideri ed i bisogni dei consumatori, ma anche, più semplicemente, può permettere alle aziende di rimanere in costante ascolto dei propri consumatori e di essere proattiva qualora le preferenze cambino - aggiunge Benedetti -. Comparando i risultati che emergono dalla rete con i dati aziendali e uniformando il loro "linguaggio", è possibile verificare se c'è coerenza tra quello che la gente sostiene (attraverso ricerche, sondaggi, ecc) e quello che la gente desidera davvero (attraverso commenti e preferenze sui social e sulla rete); questo aiuta a capire se le scelte aziendali sono quelle giuste o meno. La soluzione che abbiamo realizzato è verticalizzabile per tipologia e per settore: la complessità sta sempre nel collegare fonti molto eterogenee, esterne ed interne all'azienda, e saperne tradurre il significato in informazioni a supporto del processo decisionale». Oggi le aziende sembrano aver compreso l'importanza dei dati provenienti dai social media, ma questo è solo il primo passo: «Maggiore è il numero di fonti e di dati da analizzare, più accurata sarà l'analisi - dice l'AD di beanTech -. È importante avere una visione completa del cliente, che integri le informazioni emerse dalle sue interazioni in rete, con le ricerche in funzione dell'acquisto fino alle eventuali lamentele che ne seguono. Oggi i dati a disposizione sono aumentati in maniera esponenziale ed è determinante togliere il rumore di fondo per concentrarsi sulle informazioni davvero importanti per l'azienda, informazioni decisive che aprono le porte ad un marketing personalizzato, che "ascolta" e reagisce di conseguenza. In una realtà in cui raccogliere dati costa sempre meno e trasformarli in conoscenza conta sempre di più, la prima esigenza delle aziende è diventata quella di interpretare il valore dei dati per ottenere grandi opportunità. Il nostro motto? Moving data into insights.»

Come opera la Social BI

Il primo passo prevede il monitoraggio dei social media (Twitter, Facebook, Linkedin, ecc.) e della rete che comprende il recupero, l'organizzazione e la standardizzazione dei dati provenienti da piattaforme diverse attraverso strumenti avanzati di Business Analytics. Da qui è possibile applicare, per esempio, la Sentiment Analysis, che permette, grazie all'analisi semantica, di tracciare la positività e la negatività delle opinioni nel web e il relativo grado di intensità emotiva. «Oggi le aziende hanno bisogno di avere algoritmi sempre più evoluti per contestualizzare e capire davvero», precisa Benedetti. «Non basta sapere se la gente preferisce il colore bianco o il nero ma, in un mercato sempre più competitivo, sono le sfumature di grigio che fanno la differenza.»
La soluzione messa a punto da beanTech (www.beantech.it/business-analytics) è una delle più innovative presenti sul mercato, in grado di incrociare i risultati emersi da questi due mondi così distanti, la rete e l'azienda, con l'obiettivo di permettere l'innovazione, migliorare la produzione ed incentivare la crescita aziendale. «Oggi, ad esempio, nel settore retail, è possibile valutare il comportamento d'acquisto del cliente attraverso i social e la rete ed incrociare tali informazioni con quelle raccolte ad ogni singolo acquisto nella fidelity card. Inoltre è possibile mettere in correlazione i dati di vendita con le preferenze sul web per capire se si sta davvero dando ai propri clienti ciò che essi chiedono» spiega l'AD di beanTech.
Insomma, la rete ed i social media offrono una fonte inesauribile di informazioni, consigli, opinioni che le aziende non possono ignorare: all'informatica il compito di tradurre ciò che ha da dire la rete, all'azienda quello di seguire i suoi preziosi consigli.

www.beantech.it

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