mercoledì 30 aprile 2014

COGEST RETAIL incaricata della commercializzazione di antegnate shopping centre

La Proprietà di Antegnate Shopping Centre ha affidato a Cogest Retail l'incarico di commercializzare il centro, aperto cinque anni fa in provincia di Bergamo. Il contratto di consulenza vedrà Cogest Retail operare in coagency con il Gruppo che attualmente gestisce e commercializza la galleria.

Su una GLA complessiva di 39.000 mq, il centro commerciale ospita un ipermercato Auchan e 84 negozi, tra i quali le principali insegne del Gruppo Inditex (Zara, Pull & Bear, Bershka), H&M, Supermedia, Sportland, OVS e una ricca food court. Spiega Roberto Marchetti, Direttore Commerciale e Sviluppo di Cogest Retail: "Obiettivo del nostro intervento è integrare, ottimizzandolo, il mix merceologico del centro commerciale e contrattualizzare una selezione di operatori qualificati che possano aumentare la capacità di attrazione del mall su un bacino ancora destinato a crescere."

"Dal punto di vista dei tenant la struttura presenta diversi punti di forza: una locomotiva fortemente attrattiva (l'unico Auchan nei 30 minuti di percorrenza), una base clienti fidelizzata, un brand mix orientato alla moda e allo shopping giovane," aggiunge Marchetti. 

 

La scheda del centro - Antegnate Shopping Centre

Indirizzo

Via del Commercio 3- Antegnate BG

Apertura

22 aprile 2009

GLA

39.000 mq

Livelli

1 commerciale + 1 commerciale/servizi + 1 parcheggio interrato

Ancora

Auchan

Numero di esercizi

84, tra i quali Zara, Pull & Bear, Bershka, H&M, Supermedia, Sportland, OVS

Posti auto

1.600

 

 

 

www.cogestretail.com

martedì 22 aprile 2014

Manifatturiero, com'è cambiato il settore negli ultimi 25 anni

«L'informatica non è più una scelta: è l'unico modo per competere»
Tecnest, azienda che fornisce soluzioni informatiche e organizzative dal 1987, racconta come è cambiata la piccola e media impresa italiana

Schermi touch screen, sofisticate tecnologie digitali, centri di controllo intelligenti e software che consentono di pianificare e monitorare la produzione da qualsiasi parte del mondo. Entrare oggi in una fabbrica è un'esperienza molto più futuristica rispetto a qualche anno fa: la meccanica ha lasciato il posto all'elettronica, integrata con l'informatica, modificando lo scenario. Un cambiamento che non è solo esteriore, ma ben più profondo: «Le piccole e medie aziende, che costituiscono l'asse portante dell'economia italiana, sono sempre più proiettate verso l'estero, si affidano molto di più all'outsourcing e hanno la necessità di ottimizzare al massimo tempi e costi, senza potersi più permettere sbavature». Parola di Tecnest, azienda che conta 50 dipendenti distribuiti tra le sedi di Udine e Milano, fondata nel 1987 e specializzata nella fornitura di soluzioni informatiche ed organizzative per la pianificazione, il controllo e la gestione dei processi di produzione e della supply chain.
In questi 27 anni, Tecnest ha visto il mondo produttivo cambiare radicalmente e trasformarsi: «Una volta esistevano le fabbriche "monolitiche", in cui si faceva quasi tutto internamente - afferma Fabio Pettarin, uno dei soci fondatori e presidente di Tecnest -. Oggi la situazione è diventata più complessa, le piccole e medie aziende sono inserite in una catena più articolata: ogni nuovo ordine che arriva deve essere gestito tenendo conto dei fornitori che intervengono sempre di più a monte, a valle e nel corso del processo produttivo, occupandosi non solo dell'approvvigionamento delle materie prime, ma anche di specifiche lavorazioni o dello stoccaggio in magazzino e della logistica».
L'obiettivo è sempre servire il cliente finale al meglio e al minor costo possibile per il sistema, ma il modo per riuscirci, in questi ultimi anni, è radicalmente cambiato: «Oggi l'informatica nel settore manifatturiero non è più una scelta, ma un obbligo - prosegue Pettarin -. È uno strumento di business essenziale che non è più possibile trascurare, pena l'esclusione dal gioco. La competitività è sempre più agguerrita, e non riguarda solo la varietà dell'offerta, ma anche la tempistica, la puntualità e la frequenza di consegna. Inoltre la supply chain si è estesa anche all'estero, sia in termini di approvvigionamento e distribuzione, sia di sedi produttive delocalizzate. Tutto questo, unito alla crescente incertezza che coinvolge sia la domanda di mercato sia la fornitura, rende più difficile pianificare le attività e richiede investimenti sul piano dell'informatizzazione».
Per competere sul mercato è necessario un approccio sistemico nella gestione del flusso di informazioni, materiali e processi, tenendo conto della complessità data dall'intervento di numerosi fornitori e terzisti e dalla presenza di stabilimenti multipli in Italia e all'estero. Attraverso la sincronizzazione di tutti i nodi che costituiscono la supply chain si ottengono risultati positivi concreti: «Con una gestione unica di tutte le fasi è possibile prevedere in anticipo i processi, con risultati tangibili: l'affidabilità nelle date di consegna aumenta fino al 40%, l'efficienza di produzione cresce del 20%, mentre la percentuale di scarti e prodotti non conformi scende significativamente.I tempi decisionali a livello manageriale diminuiscono fino al 60% - dichiara il presidente di Tecnest -. Il nostro lavoro consiste non solo nel fornire un software "preconfezionato", ma anche consulenza e progetto. Accompagniamo per mano il cliente nella trasformazione, proponiamo soluzioni che si possono affiancare e integrare a quelle già esistenti e a cui magari l'azienda non è risposta a rinunciare. Il tutto senza stop alla produzione».

www.tecnest.it

Varese, apre lo sportello per orientarsi nella finanza. Sinergia tra Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate e Confcooperative

Al via il progetto per aiutare le coop: consulenza e ascolto per individuare nuove soluzioni. Rinnovato anche l'accordo per l'anticipo della Cassa integrazione straordinaria per i lavoratori e i soci lavoratori delle cooperative varesine

Lo scopo mutualistico diventa azioni concrete. La Banca di credito cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate e Confcooperative Varese hanno trasformato il principio fondante caratteristico di ogni cooperativa in strumenti di sostegno e di aiuto alle società cooperative. Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate aprirà dal mese di aprile a Varese, nella sede di Confcooperative (in viale Aguggiari 10 a Varese), uno sportello di consulenza finanziaria riservato alle cooperative aderenti a Confcooperative Varese per orientare i cooperatori nella complesso mondo della finanza e ha riconfermato per il 2014 l'anticipo della cassa integrazione guadagni straordinaria per i lavoratori e i soci lavoratori delle cooperative. «Un doppio intervento nel solco di quel principio che è alla base di ogni cooperativa: il mutualismo», sottolinea il presidente della Bcc, Roberto Scazzosi. «Rafforziamo la partnership con Confcooperative Varese non solamente perché la Bcc è una banca cooperativa che aderisce a Confcooperative, ma anche per riaffermare la necessità di creare sinergie sul territorio. Proseguiamo oggi in un'azione di collaborazione e di ascolto che abbiamo avviato tre anni fa». Le due iniziative rientrano in un processo di sostegno alle imprese cooperative varesine. Osserva il presidente di Confcooperative Varese Massimo Galli: «Le cooperative nascono per rispondere ad esigenze precise: alcune persone si mettono insieme per acquistare prodotti, costruire abitazioni, rispondere a bisogni sociali. Lo scopo mutualistico da cui partono è necessario, ma oggi non più sufficiente: sono imprese a tutti gli effetti e devono sapere come muoversi nell'ambito della finanza». L'attivazione di uno sportello di consulenza dedicato alle coop varesine è il risultato dell'esigenza di rafforzare le strutture delle imprese cooperative aderenti all'associazione. L'ufficio non sarà solamente un punto di orientamento, ma anche uno sportello di ascolto. «Parliamo di un punto di incontro tra banca e cooperative; un progetto articolato che, seguendo la filosofia che da sempre ha contraddistinto l'operato della Bcc, vuole essere una bussola per orientare le imprese», sottolinea il direttore generale della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate Luca Barni che siede anche nel consiglio direttivo di Confcooperative Varese. «Oggi le cooperative incarnano il paradigma di Stephen Covey "vinco/vinci" dove il successo proprio non è a discapito di quello di altri, ma è frutto di interazione collaborazione e mutualismo». E i dati parlano chiaro: negli ultimi quattro anni caratterizzati da una profonda crisi, Confcooperative Varese ha mantenuto stabili i propri valori con 230 imprese associate capaci di dare lavoro a 3.800 persone, con 24.000 soci e un volume di affari di oltre 108 milioni di euro. Prosegue Barni: «Con lo sportello andremo non solamente a offrire un servizio di consulenza e di orientamento, ma anche a raccogliere le indicazioni, i bisogni e le istanze che ci arriveranno dalle cooperative per individuare delle possibili risposte, costruendo così dal basso nuovi servizi». Lo sportello sarà aperto una volta alla settimana e su appuntamento, con la presenza di un referente della Bcc.
Sottolinea il direttore di Confcooperative Varese, Nicola Abalsamo: «In passato si parlava di "giganti dai piedi di argilla" riferendosi a cooperative molto grandi ma estremamente fragili sotto il profilo finanziario. Come Confcooperative provinciale abbiamo lavorato molto per stimolare le nostre imprese ad una maggiore capitalizzazione. È necessario fare un salto di qualità, andando a curare maggiormente gli aspetti finanziari. Con questo nuovo servizio prosegue l'impegno di Confcooperative Varese per essere sempre più vicina ai bisogni delle imprese aderenti, offrendo loro i servizi e i supporti necessari a sostenerne lo sviluppo. È un ulteriore tassello che si aggiunge ai nuovi servizi amministrativi, gestionali, giuslavoristici e fiscali messi in campo grazie all'avvio della nuova società di servizi alle cooperative "Eureka-SERvizi alla COOPerazione" operativa dallo scorso 1 gennaio, a seguito della fusione con la struttura di servizi promossa da Confcooperative Como». La crisi economica ha colpito anche il settore delle cooperative. Le coop hanno svolto un ruolo anticiclico ma non sono state immuni alle difficoltà. Il loro numero è in crescita proprio in virtù dell'aspetto mutualistico che spinge persone a mettersi insieme per rispondere ai bisogni. La Bcc ha voluto confermare anche per il 2014 il proprio intervento per il sostegno ai dipendenti in cassa integrazione prevedendo l'erogazione anticipata del sussidio di CIGS. L'anno scorso era stato siglato il primo protocollo per rispondere alla delicata situazione della cooperativa Primavera di Gallarate. Tra le persone che si erano attivate maggiormente c'era Cristina Lonardoni. «Già componente del nostro consiglio provinciale, è però venuta a mancare da pochi mesi. La vogliamo ricordare istituendo una borsa di studio universitaria a suo nome dedicata a cooperatori e figli di cooperatori», annuncia Abalsamo. «Abbiamo avviato una raccolta fondi. È possibile fare una donazione per la costituenda borsa di studio usando le coordinate IT81A0840410801000000002867 sul conto aperto presso la sede varesina della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate intestato a "Confcooperative Varese - Borsa di Studio Cristina Lonardoni"». Tecnicamente, l'intesa sottoscritta per l'anticipo della Cigs prevede la costituzione da parte della Bcc di un fondo di solidarietà rotativo, valido per tutto il 2014, da 1 milione di euro. Ai lavoratori verrà anticipata, il 10 di ogni mese, la quota dovuta da parte dell'Inps, in proporzione alle ore di cassa integrazione effettuate nel mese precedente, fino ad un massimo mensile di 700 euro. Ogni dipendente potrà godere dell'agevolazione per un anno e, comunque, fino all'avvio del pagamento diretto da parte dell'Inps. L'erogazione dell'anticipo sulla cassa integrazione avviene su un conto corrente dedicato, aperto da ogni lavoratore interessato, su base individuale e volontaria, presso una filiale della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. Unica richiesta per accedere al beneficio: la sottoscrizione di quanto necessario per l'accredito da parte dell'Inps del trattamento della Cigs su questo conto. Il conto corrente sarà a spese zero ed a interessi zero per tutto il periodo in cui il dipendente sarà in cassa integrazione e potrà essere chiuso, senza costo, in qualunque momento successivo all'accredito da parte dell'Inps dell'importo pari al corrispettivo anticipato dalla Bcc al lavoratore; anche l'imposta di bollo sarà a carico della Bcc. L'intesa è operativa per i soci lavoratori e i dipendenti delle cooperative che operano nel territorio di competenza della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, aderenti a Confcooperative Varese che non abbiano avviato procedure fallimentari o concorsuali, e che richiederanno l'ammissione all'istituto della Cigs, anche in deroga, con richiesta di pagamento diretto, nonché ai contratti di solidarietà.

"Latte e Credito" un modello per risolvere le tensioni sociali

«"Latte e credito" è un modello assolutamente inedito di collaborazione a rete sul territorio per rispondere ai bisogni delle nuove povertà che proporrò di studiare e poter applicare in situazioni problematiche in provincia di Milano». Così l'assessore alle Politiche sociali della Provincia di Milano Massimo Pagani ha battezzato e commentato il progetto di microcredito presentato questa mattina a Busto Garolfo (Milano) dalla Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, dal Comune e dalla Caritas locale. «Non ho mai visto nulla di simile sul nostro territorio -ha proseguito Pagani- si tratta di una risposta ai bisogni creati dalla crisi che viene dal basso e che è il frutto di una collaborazione virtuosa fra soggetti del territorio, quindi vicini ai problemi delle persone; senza di loro, senza una banca come la Bcc un progetto di questo tipo non si sarebbe mai realizzato. Si tratta di un modello che va in aiuto alle nuove povertà, ma non è assistenzialismo: insegna piuttosto a risollevarsi con le proprie forze, perché questa è la logica del microcredito, restituire quello che si è avuto in prestito. Soltanto così si può veramente crescere, ci si può rilanciare e uscire dall'indigenza, origine, oggi, di tante tensioni sociali». Il progetto di Microcredito, ribattezzato dall'assessore Pagani "latte e credito", perché a Busto Garolfo è in uso una carta sociale prepagata, data ai più bisognosi con cui prendere il latte da un dispenser, vede impegnati a fare rete il Comune di Busto Garolfo, la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate e la Caritas parrocchiale. Questi soggetti hanno siglato una convenzione per dare vita al nuovo progetto sperimentale di microcredito in aiuto alle famiglie in difficoltà. L'obiettivo è sostenere la crescita socio-economica di famiglie a rischio di povertà o in stato di forte disagio sociale ed economico con dei piccoli prestiti mirati a risolvere emergenze contingenti. La filosofia alla base è quella della responsabilità condivisa. Il progetto sperimentale di microcredito prevede l'erogazione di importi fino a 1.500-2.000 euro da restituire in massimo due anni; ogni richiesta sarà vagliata dai Servizi sociali del Comune e dalla Caritas e inserita in un progetto personalizzato con obiettivi e impegni. Sono previsti attività di monitoraggio e accompagnamento del beneficiario del prestito da parte dei Servizi sociali e della Caritas.

Arluno, taglio del nastro per la nuova filiale Bofrost

Sono quasi 4mila le famiglie dell'Altomilanese che scelgono Bofrost, la più importante azienda italiana di vendita diretta di alimenti surgelati, per le proprie tavole. Un numero che, secondo le previsioni, è destinato a crescere. Per questo l'azienda di surgelati, con sede a San Vito al Tagliamento (Pordenone) ha deciso di investire in questo territorio, aprendo una nuova filiale ad Arluno, in via Papa Giovanni XXIII in zona industriale.
Il taglio del nastro ufficiale si è tenuto mercoledì sera, alla presenza del direttore generale di Bofrost Italia, Gianluca Tesolin, e del sindaco di Arluno, Luigi Losa. Hanno partecipato anche il direttore commerciale di Bofrost, Claudio Della Rovere, e l'area manager Goffredo Gatti.
«Da tempo maturavamo l'idea di avviare una nuova filiale nell'area dell'Altomilanese, in quanto la copertura del servizio non era adeguata al territorio e alla sua spiccata propensione a un servizio e un prodotto come il nostro -afferma il direttore generale di Bofrost, Gianluca Tesolin-. Dopo un'attenta analisi delle potenzialità di sviluppo e logistica distributiva, abbiamo identificato il territorio di Arluno come la migliore scelta strategica per una nuova apertura».
Per il Comune di Arluno la nuova sede di Bofrost rappresenta un importante segnale di ripresa e una risposta ai bisogni del territorio, come ha sottolineato il sindaco, Luigi Losa: «Questo intervento rappresenta senza dubbio un beneficio per la realtà occupazionale esistente e per le prospettive future. È la dimostrazione che, con coraggio e fiducia, si può ancora fare industria in Italia, creando opportunità di lavoro e investimento. L'Amministrazione Comunale, con il nuovo sportello S.U.A.P. dedicato alle attività produttive, dimostra disponibilità e competenza nel fornire informazioni e processi di collaborazione, oggi più che mai indispensabili per fornire risposte efficaci agli operatori che vogliono investire sul territorio».
Nell'apertura della nuova filiale, Bofrost ha infatti collaborato in modo attivo e proficuo sia con il Comune, sia con altre aziende già presenti sul territorio: «Abbiamo avuto l'opportunità di entrare in contatto con Luca Giorgi, direttore generale del Gruppo Gavio, che ha risposto al meglio alle nostre esigenze dandoci l'opportunità di utilizzare una delle loro aree operative. Collaborando poi con lo Sportello Unico del Comune di Arluno siamo riusciti a risolvere agilmente tutte le pratiche necessarie per l'avvio dell'impresa» aggiunge Tesolin.
Grazie a questi fattori, in meno di un anno di preparazione, Bofrost è riuscita ad arrivare al taglio del nastro. La nuova filiale ha le funzioni di magazzino e di coordinamento per i venditori Bofrost della zona.
Per Bofrost la nuova apertura fa parte di un piano di riorganizzazione delle sedi, a partire da quella storica di Venegono (Varese), che ha coinvolto anche le filiali limitrofe di Milano, Casale Monferrato e Romagnano Sesia. Anche il personale è stato ridistribuito, avvicinando a casa i dipendenti prossimi ad Arluno, in un'ottica di miglioramento della qualità della vita.
Per il management della filiale sono stati promossi tre dipendenti, mentre le nuove assunzioni previste sono 12.
Per inviare la propria candidatura basta visitare il sito dell'azienda (www.bofrost.it) e accedere ll'area "lavora con noi", oppure scrivere una mail a selezione@bofrost.it specificando la filiale e il ruolo per cui ci si candida.

www.bofrost.it