sabato 28 settembre 2013

Vacanza speciale alle Maldive con le tariffe di Oman Air in Business Class

L'ambiente marino incontaminato delle Maldive è uno dei luoghi migliori al mondo per godersi splendide vacanze a base di sole e candide spiagge, fare indimenticabili immersioni e praticare qualsiasi sport acquatico. Concedetevi un momento di relax in un tranquillo atollo di questo paradiso e approfittate dell'opportunità imperdibile che vi offre Oman Air per godere di un'esperienza indimenticabile. Oman Air, la compagnia di bandiera del Sultanato dell'Oman, vi offre la possibilità di viaggiare a bordo della propria pluripremiata Business Class a prezzi imbattibili. L'ospitalità omanita, rinomata in tutto il mondo,  vi aspetta già a terra, nelle splendide lounge aeroportuali di Muscat e Malè dove si possono assaggiare manicaretti della cucina orientale, godere di un massaggio rilassante nella spa e aspettare di partire per la propria vacanza in un ambiente intimo ed elegante. A bordo degli A-330 di Oman Air vi aspetta la pluripremiata poltrona di Business Class. Quattro frequenze settimanali da Milano via Muscat con ottime coincidenze per Malè al prezzo imbattibile di € 1.421,00 a testa in Business Class per chi viaggia in coppia (€ 1.821,00 per il primo passeggero ed € 1.021,00 per il secondo) oppure € 1.521,00 per prenotazione singola. Le tariffe promozionali di andata e ritorno, comprensive di spese e tasse aeroportuali sono valide per acquisti fino al 10 ottobre con possibilità di volare fino al 31 marzo 2014 esclusi i periodi di alta stagione (19 dicembre – 30 dicembre 2013) e acquistabili online su www.omanair.com, al call center 02 8724 7500 e presso le agenzie di viaggio. Oman Air offre la possibilità di uno stop-over a Muscat senza costi aggiuntivi sulla tariffa aerea. Sarà così possibile combinare una rilassante vacanza con un soggiorno a Muscat, affascinante città orientale ricca di storia e cultura.

Antonio De Caro, Country Manager per l'Italia di Oman Air, ha così commentato:

"La Business Class di Oman Air è in costante crescita e gli esclusivi servizi offerti ai passeggeri di Business sono sempre più apprezzati dai nostri clienti su tutte le rotte internazionali. Per la stagione invernale Novembre 2013 - Marzo 2014 Oman Air ha confermato l'operatività dei propri Airbus A330 anche sulla tratta Muscat - Maldive e siamo quindi orgogliosi di poter offrire la nostra famosa poltrona di Business Class su tutto il percorso da Milano a Malè per chi si reca in vacanza in questa splendida destinazione".

 

mercoledì 25 settembre 2013

Vendita diretta a domicilio ancora in crescita: + 8,7% nel primo semestre 2013

Il presidente di Univendita, Ciro Sinatra:
«Siamo premiati dal passaparola, che un'indagine Nielsen ha confermato essere il mezzo più efficace per veicolare la fiducia dei consumatori»

Segna un + 8,7% il fatturato delle aziende associate Univendita (Unione italiana vendita diretta) nel primo semestre 2013, per un valore di 606 milioni 430mila euro. Il risultato consolida la crescita già sostenuta (+ 6,5%) con cui si erano chiusi i primi tre mesi dell'anno. Nel dettaglio, i comparti più dinamici sono stati beni durevoli casa (+10,7%) e cosmesi e cura del corpo (+5,8%) seguiti dagli alimentari e beni di consumo casa (+3,3%). In netta crescita il comparto altri beni e servizi (+26,7%), trainato dal risultato positivo del settore viaggi e turismo (+30,6%). «I fatturati delle aziende associate Univendita sono in crescita da quando l'associazione è nata nel 2010 -ricorda il presidente Ciro Sinatra-. È un risultato notevole, se pensiamo che in questi anni i principali indicatori economici sono stati costantemente in ribasso e che i canali del commercio al dettaglio tradizionale soffrono». E a dimostrazione che le performance delle aziende associate Univendita siano ancora una volta in controtendenza basta il dato Istat sulle vendite del commercio al dettaglio, in calo del 3% nel primo semestre 2013: le vendite nella grande distribuzione sono diminuite dell'1%, quelle dei piccoli esercizi commerciali del 4,1%. Indicatore principe della criticità della congiuntura, il Pil vede una flessione dello 0,3% nel secondo trimestre del 2013 rispetto al primo e del 2,1% rispetto allo stesso periodo del 2012. A concorrere al dato la debolezza della domanda interna con un calo della spese nel secondo trimestre del 3,3% rispetto a un anno prima, dovuto a una diminuzione del 7,1% negli acquisti dei beni durevoli, del 3,3% dei beni di consumo e dell'1,8% di servizi. Saldo positivo per le aziende associate Univendita anche sul fronte occupazionale: gli addetti alla vendita al 30 giugno erano oltre 67.000, in crescita del 3,6% rispetto allo stesso periodo del 2012. Si conferma la preponderanza della componente femminile, pari all'88,3%. «L'andamento in controtendenza della vendita diretta merita qualche riflessione -conclude Sinatra-. Sono diversi i fattori che concorrono a determinare questo successo; accanto all'indiscutibile qualità dei prodotti e alla professionalità degli addetti alla vendita che sanno valorizzarli adeguatamente, il passaparola rappresenta un mezzo fondamentale per pubblicizzare un prodotto o un servizio. Questa convinzione, è suffragata anche da una recente indagine globale realizzata da Nielsen, secondo la quale quasi quattro italiani su cinque, il 78%, hanno dichiarato di fidarsi, nel momento dell'acquisto, dell'opinione di conoscenti». Tra le ragioni che contribuiscono a spiegare questo trend -si legge nell'indagine- vi è l'esigenza di avere maggiori dettagli su prodotti e servizi, prima di effettuare la scelta Il passaparola risulta essere il canale più affidabile per il consumatore quando si tratta di effettuare una scelta, sia a livello europeo sia mondiale. (fonte www.nielsen.com)

www.univendita.it

lunedì 23 settembre 2013

Internazionalizzazione, innovazione, valorizzazione del territorio per la ripresa dell'agroindustriale Made in Italy

Sfide e opportunità per le imprese dell'agroalimentare italiano al centro dell'VIII Incontro con il Territorio del Comitato Leonardo a Catania.

 

Puntare sull'export, in particolare verso i nuovi mercati emergenti in cui sono in crescita ricchezza procapite e domanda di beni di consumo di qualità; agire in un'ottica di filiera per fare sistema sui mercati internazionali; investire in innovazione tecnologica e valorizzare i vantaggi competitivi del territorio, trasformandoli in asset industriali.

 

Questi gli elementi chiave per il rilancio dell'industria agroalimentare italiana, secondo quanto è emerso oggi all'incontro su "Tecnologia, innovazione e marketing: le sfide per una nuova agroindustria" organizzato dal Comitato Leonardo in collaborazione con A.A.T Oranfresh presso la sede dell'azienda catanese e il Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia. Questo evento si inserisce nell'ambito degli incontri territoriali che il Comitato organizza periodicamente in collaborazione con aziende associate, il cui obiettivo è quello di favorire il confronto tra le imprese del territorio e le istituzioni locali e nazionali. All'incontro, presieduto dal Presidente del Comitato Leonardo Luisa Todini ed ospitato da Salvatore Torrisi, Presidente e A.D. di A.A.T Spa, hanno partecipato rappresentanti del mondo istituzionale e industriale nazionale e locale, tra cui il Sindaco di Catania Enzo Bianco, il Direttore Generale per l'Internazionalizzazione del Ministero dello Sviluppo Economico Pietro Celi, il Presidente di Confindustria Catania Domenico Bonaccorsi di Reburdone, il Sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole Giuseppe Castiglione, il Vice Presidente di Confindustria Ivan Lo Bello. E'seguita una tavola rotonda a cui hanno preso parte rappresentanti del mondo politico ed accademico siciliano, mentre le considerazioni conclusive sono state affidate al Presidente di Confindustria Sicilia Antonello Montante e al Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta. Al termine dei lavori si è svolta una visita al Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia, società consortile che ha la missione di accrescere la competitività del territorio attraverso le attività di ricerca, innovazione, di trasferimento tecnologico e la diffusione della cultura della qualità e la formazione specialistica. "Abbiamo voluto dedicare questo incontro al settore agroalimentare perché è  uno dei pilastri della nostra industria manifatturiera, secondo solo alla meccanica, apripista del Made in Italy nel mondo con un export pari a 32 miliardi di euro nel 2012" ha dichiarato il Presidente del Comitato Leonardo Luisa Todini. "Le imprese siciliane rappresentano una voce importante all'interno del settore, e si dimostrano consapevoli dell'importanza di proiettarsi sui mercati internazionali: le esportazioni complessive della Regione sono cresciute del 21,5% rispetto al 2011, e nell'agroalimentare si è registrata, nei primi sei mesi del 2013, una crescita dell'export pari al 7%,  come evidenziano i dati ICE. Questo territorio è ricco di produzioni di qualità: 28 prodotti IGP e DOP sui 252 dell'Italia sono di origine siciliana, un grande potenziale per l'industria locale" ha aggiunto."L'Italia, e la Sicilia in particolare, sono terre di filiera naturale. Il caso Oranfresh ne è un esempio: un'azienda nata da un'intuizione imprenditoriale, quella di trasformare una ricchezza del proprio territorio - le arance rosse più famose nel mondo - in un asset industriale, puntando su qualità e innovazione". Esistono nuovi mercati - oltre ai tradizionali BRICS, i paesi del Sud Est Asiatico e quelli dell'area del Medio Oriente  - dove la diffusione di una nuova coscienza di sviluppo sostenibile e l'affermazione di nuove abitudini di consumo stanno creando nuovi spazi per le imprese del made in Italy, in particolare per quelle del settore agroalimentare. "E' un'opportunità che le imprese italiane devono assolutamente cogliere" sottolinea Luisa Todini "facendo sistema e agendo in un'ottica di filiera, ad esempio aprendosi a nuove forme di partenariato tra imprese locali, per essere più forti e arrivare più lontano". Anche l'innovazione tecnologica si conferma un fattore in grado di assicurare importanti vantaggi competitivi per le imprese del settore. "Le tecnologie innovative applicate all'ortofrutta possono contribuire alla creazione di un maggior valore aggiunto alle produzioni ortofrutticole e il "caso Oranfresh" ne è la dimostrazione" sono le parole di Salvatore Torrisi, Presidente e AD di A.A.T. SpA. "In conclusione la missione dell'azienda è la valorizzazione di tutte le produzioni ortofrutticole con l'impiego di processi e tecnologie innovative applicate al prodotto fresco. Con l'azione di marketing internazionale in corso si auspica di espandere Oranfresh da mercato di nicchia a mercato di massa".


Il Comitato Leonardo (www.comitatoleonardo.it) è nato nel 1993 su iniziativa comune del Sen. Sergio Pininfarina e del Sen. Gianni Agnelli, di Confindustria, dell'Istituto Nazionale per il Commercio Estero (ICE) e di un gruppo d'imprenditori con l'obiettivo di promuovere e affermare la "Qualità Italia" nel mondo. Oggi associa 150 personalità tra imprenditori, artisti, scienziati e uomini di cultura, avvalendosi del patrocinio e della collaborazione degli Organi Istituzionali preposti alla promozione delle aziende italiane all'estero.  Il Comitato Leonardo non vuol essere solo una mera vetrina per valorizzare il Made in Italy, ma si propone con un ruolo attivo attraverso svariate iniziative, tra cui  la concessione di borse di studio a laureandi su temi legati al Made in italy. Nel 2012 le aziende del Comitato Leonardo hanno raggiunto un fatturato complessivo di quasi 300 miliardi di euro, con una quota all'estero del 53%.

venerdì 20 settembre 2013

QUALE FUTURO PER LE IMPRESE?

Eurocons, Eurofidi e Euroenergy presentano il loro quarto "Rendiconto Sociale".

L'incontro è stata l'occasione per un più ampio dibattito sull'attuale situazione economica del Paese e sulle previsioni di uscita dalla crisi.

 

Roma, 17 settembre 2013 – Si è tenuto il convegno "Quale futuro per le imprese?" moderato dal giornalista economico Fabio Tamburini, che ha visto coinvolti nel dibattito Massimo Nobili, presidente Eurocons ed Eurofidi, Luciano Serra, presidente Euroenergy, Maurizio Casasco, presidente Confapi, Giorgio Gobbi della Segreteria Tecnica per l'Eurosistema e la stabilità finanziaria della Banca d'Italia e Adriana Mauro, Dipartimento per l'Impresa e l'Internazionalizzazione del Ministero dello Sviluppo Economico. L'incontro ha fornito inoltre l'occasione per presentare il quarto Rendiconto Sociale di Eurocons (realtà leader nella consulenza aziendale alle imprese), Eurofidi (la più grande società in Italia di garanzia fidi) ed Euroenergy (azienda che opera nel campo delle fonti energetiche rinnovabili). Il presidente Massimo Nobili ha annunciato la trasformazione del marchio Eurogroup, che ora identifica i prodotti di Eurofidi, Eurocons ed Euroenergy, in una vera e propria holding. "Una società che in Eurofidi sostituirà in parte il socio pubblico, che scenderà dall'attuale 17 a circa il 10-12 per cento e sarà socia di controllo in Eurocons e in Euroenergy – ha spiegato Nobili –. Il progetto sarà sottoposto alle assemblee degli azionisti delle società nelle prossime settimane. Eurofidi, inoltre, farà parte di un progetto su un fondo di controgaranzia europeo. Per Maurizio Casasco, presidente Confapi, occorre una maggiore chiarezza sulle reali prospettive dell'economia italiana, che sta vivendo una "profonda crisi di sistema": "Ci sono troppi condizionamenti esterni e ciò crea confusione nel Paese, che invece ha bisogno di stabilità e di verità – ha affermato –. Si possono fare delle scelte ma occorre competenza e coraggio". Un grande problema per le imprese è rappresentato dal credito: "Il rapporto con le banche è difficile e i Confidi, tra cui Eurofidi, hanno svolto un'opera anche in un'ottica sociale". Il presidente Confapi ha quindi ribadito la necessità per lo Stato di far fronte ai suoi obblighi nei pagamenti alle aziende fornitrici: "È inaccettabile che le imprese falliscano per credito". Giorgio Gobbi di Banca d'Italia ha affermato che il credito è la benzina del sistema economico, ma per le imprese il problema al suo accesso è serio. "Alcune imprese, tuttavia, non chiedono credito perché non hanno progetti di innovazione" ha spiegato. Tra le soluzioni, una di breve periodo è rappresentata dalla garanzia, che è uno strumento veloce da applicare e funziona bene. Al termine della crisi, le condizioni del mercato del credito dovranno essere molto diverse: "Non possiamo più permetterci un motore che consuma molto e produce poco. Imprese molto indebitate al primo shock esterno non ripagano le banche e mettono in crisi tutto il sistema". Per Adriana Mauro del Ministero dello Sviluppo Economico, infine, è fondamentale mettere le imprese in grado di affrontare le sfide dell'internazionalizzazione. "Il sistema dei Confidi è strategico a supporto delle imprese ed è necessaria una sinergia più forte tra questo e le banche". Ha aggiunto: "Il Fondo Centrale di Garanzia esiste da dieci anni ed è un utile strumento per sostenere le imprese nell'accesso al credito. È uno strumento molto flessibile che permette di supportare nell'affrontare diverse esigenze".

Ciro Sinatra, presidente di Univendita: la vendita diretta indica la via per uscire dalla crisi

«Lo dico con orgoglio: il settore della vendita diretta a domicilio ha incrementato in modo significativo i numeri della propria attività anche in anni difficili come questi indicando la via per uscire dalla crisi; con la ripresa che tutti auspichiamo la crescita può consolidarsi, in termini di fatturato e di opportunità di lavoro che stimiamo per 30 mila persone». Così Ciro Sinatra, eletto alla guida dell'Unione italiana della vendita diretta (Univendita) dall'assemblea dei soci tenutasi a Milano, ha fotografato la situazione e ha guardato in prospettiva gli sviluppi del settore nel ruolo che è stato chiamato a svolgere per la maggiore associazione di categoria in Italia che riunisce le aziende di eccellenza della vendita diretta a domicilio.
Nel 2012 le aziende associate Univendita hanno fatturato 1 miliardo 175 milioni di euro, dando occupazione ad oltre 67mila incaricati alla vendita.
Se si guardano i dati dal 2009 al 2012, anni segnati da una pesante crisi, l'incremento di fatturato delle aziende associate Univendita è stato del 26,8%. E all'aumento di fatturato delle aziende associate Univendita si accompagna un incremento degli ordini evasi, cresciuti costantemente dal 2009 al 2012, rispettivamente del 4,7% (2010/2009), del 7,6% (2011/2010) e del 4,8% (2012/2011).
«I numeri parlano per noi –continua Sinatra–: nel 2012 le aziende associate Univendita hanno servito oltre un milione di clienti, gli ordinativi hanno proseguito nel loro trend al rialzo; è segno che la formula della vendita diretta a domicilio non soltanto ha resistito alla crisi ma, contrariamente ai tradizionali canali del commercio al dettaglio, in calo del 3,8% nel 2012 (dati Istat), è andata in controtendenza e presenta alti margini di crescita».
Una crescita che si salda fortemente all'aspetto occupazionale: le aziende associate Univendita, infatti, hanno registrato, sempre fra il 2009 ed  il 2012, un aumento di addetti del 29%, a dimostrazione delle possibilità di lavoro e guadagno che l'attività offre. Aspetti positivi evidenziati da un'indagine sulla soddisfazione svolta a fine 2012 presso gli addetti alla vendita delle aziende associate Univendita. «Sulla base di questi risultati, pensiamo che alla vendita diretta a domicilio debba essere attribuita la stessa  considerazione data a tutti i lavori che sono svolti con professionalità – prosegue Sinatra –. Lo sottolineo perché Univendita, per statuto, punta a diffondere in tutto il comparto comportamenti professionali etici e sostenibili, individuando nella qualità, nell'etica, nel benessere, nella centralità della persona e nella sostenibilità i valori alla base dell'agire». Va in questa direzione il no forte di Univendita alla proposta di depenalizzazione delle vendite piramidali che è stata inserita nel DDl sulla riforma del sistema sanzionatorio espresso dall'associazione alla fine di luglio attraverso una richiesta di modifica indirizzata ad esponenti di tutto il mondo politico. Conclude Sinatra: «Quando parliamo di vendita sostenibile intendiamo un'attività che presenti vantaggi per tutti e tre i vertici del triangolo formato da cliente, venditore e azienda. Il mio impegno come presidente sarà di rafforzare questo legame di fiducia per far crescere un comparto molto dinamico e rafforzare credibilità e reputazione del settore tra i consumatori e le istituzioni». 
Ciro Sinatra, 51 anni, nato ad Agrigento, è laureato in Giurisprudenza con  lode presso l'Università degli Studi di Genova. Specialista in Diritto del lavoro e relazioni sindacali ha ricoperto per molti anni il ruolo di Direttore delle Risorse Umane in società farmaceutiche multinazionali. Dal 2000 lavora in Vorwerk Folletto, azienda del Gruppo Vorwerk che commercializza il famoso sistema di pulizia per la cura e l'igiene dell'ambiente domestico, nella quale ha ricoperto inizialmente l'incarico di  Direttore Risorse Umane e successivamente il ruolo di Direttore delle Relazioni Istituzionali e degli Affari legali. È membro del Consiglio di Amministrazione di Vorwerk Contempora, altra azienda del Gruppo, che commercializza il famoso robot da cucina Bimby. Da sempre impegnato nelle attività associative, è stato tra i promotori e fondatori di Univendita, di cui è stato vicepresidente nel mandato 2010-2013.
Il rinnovato Consiglio direttivo dell'associazione è composto da: Ciro Sinatra (presidente) – Vorwerk Folletto; Gianpaolo Romano (vice presidente) – CartOrange; Luca Bianchi – Jafra Cosmetics; Serena Cova – Tupperware Italia; Antonio Falco – Dalmesse Italia; Marco Salvatori – Just Italia; Alessandro Sgarra – Vorwerk Contempora; Gianluca Tesolin – boforst Italia.

 

giovedì 12 settembre 2013

ACE: IL RISCHIO REPUTAZIONALE È IL PIÙ DIFFICILE DA GESTIRE

Il 92% delle Aziende ritiene che il rischio reputazionale sia la categoria di rischio più impegnativa da gestire, secondo uno studio condotto da ACE Group nei paesi dell'area EMEA (Europe, Middle East and Africa). La ricerca "Reputation at risk" pubblicata recentemente da ACE è l'ultima di una serie di studi condotti dal Gruppo sui rischi emergenti nell'area EMEA. Esso rivela come, mentre l'81% delle aziende intervistate ritenga la reputazione uno dei principali asset, molte ammettano di lottare quotidianamente per la sua difesa e identifica diverse ragioni chiave per cui le Aziende ritengano sfidante la gestione del rischio ad essa correlato:

· Il 77% delle Aziende ha difficoltà a quantificare l'impatto finanziario del rischio reputazionale sul proprio business, essendo quest'ultimo più difficile da misurare in ipso, rispetto ad altre categorie di rischio più tangibili;

· Il 68% delle Aziende ritiene che informazioni e consulenza circa la gestione del rischio reputazionale siano difficili da reperire, aumentando la sensazione di incertezza e confusione su come gestirlo al meglio;

· Il 66% delle Aziende intervistate si sente non adeguatamente protetta in termini di coperture assicurative per questo specifico rischio;

· Il 56% delle Aziende intervistate sostiene che i social media abbiano enormemente esacerbato il rischio di un danno di immagine sul proprio business.

A tal fine la ricerca propone inoltre alcune soluzione da adottare, ad esempio:

· Le Aziende necessitano di una maggiore strutturazione interna relativamente alla gestione del rischio reputazionale. Un'efficace gestione dei rischi tradizionali aiuta sicuramente ad allontanare eventi reputazionali negativi, ed il management deve, a questo proposito, mettere in atto un cambio culturale instillando in tutta l'Azienda un certo interesse verso una più puntuale gestione dei rischi professionali, così da abbattere, in prima istanza, la probabilità di una crisi di tipo reputazionale. Inoltre, un approccio multidisciplinare che coinvolga CEO, specialisti della comunicazione ed altri manager chiave contribuisce ad ampliare la prospettiva che si rende necessaria per l'identificazione e la gestione dei rischi reputazionali meno evidenti.

· Le Aziende dovrebbero impegnarsi maggiormente nel misurare la percezione della propria reputazione. Una maggiore comprensione della percezione da parte degli stakeholders, della loro interazione e dell'impatto sulla reputazione aziendale è, infatti, un fattore chiave per tenere sotto controllo e gestire il rischio reputazionale in maniera efficace. Le Aziende devono assicurarsi di raccogliere maggiori elementi possibili utili alla creazione della percezione di se stesse da una prospettiva esterna a complemento della propria percezione interna.

· Le Aziende dovrebbero affinare i propri piani di crisis management per tenere il passo con l'estrema mutabilità dell'ambiente in cui operano. Il nostro studio suggerisce che molte Aziende potrebbero sovrastimare le proprie capacità di rispondere ad una crisi reputazionale. Regolari revisioni e test delle procedure interne – anche includendo i social media- consentiranno risposte più rapide ed efficaci in caso di crisi.

· Il mercato assicurativo può fare di più per aiutare le Aziende nella gestione di questo particolare rischio. Questo include anche la fornitura di soluzioni assicurative più 'olistiche' che comprendono assistenza nel reagire ad una crisi ti tipo reputazionale. Ciò significa aiutare le aziende ad indossare una sorta di 'lente reputazionale' nell'osservazione dei rischi tradizionali per valutare gli effetti sulla propria reputazione di ciascun eventuale sinistro.

Orazio Rossi, Country President Italia di ACE European Group Ltd, osserva: "Il rischio reputazionale può essere difficile da prevedere. Tuttavia in questo senso, alcuni importanti punti fermi emergono dalla nostra ricerca relativamente ai principali motivi di preoccupazione delle Aziende. Uno di questi è la globalizzazione del business, che rende la catena di distribuzione sempre più complessa, così come l'espansione verso nuovi mercati e la conseguente sfida in termini di coerenza degli standard quando si attraversano più confini. Un altro importante aspetto è la regolamentazione. Nel post crisi, la compliance ha assunto un nuovo e più decisivo peso e le Aziende, di qualsiasi dimensione e tipo di business, sono maggiormente consapevoli della stretta relazione della stessa con la reputazione aziendale. "Le Assicurazioni non sono la panacea di questo nuovo mondo, in rapida evoluzione, del rischio reputazionale. Ciò nonostante, credo fermamente che ci sia molto che Compagnie di Assicurazioni e broker possono fare congiuntamente per aiutare le proprie Aziende clienti. Questo include lo sviluppo di nuove soluzioni assicurative di tipo 'olistico' trasversali al business. Più in generale, una corretta 'ingegnerizzazione' del rischio professionale può certamente aiutare a migliorare le procedure di gestione del rischio e la governance stessa, così da ridurre, in prima istanza, l'eventualità di un evento reputazionale avverso."

Nota

La ricerca "Reputation at risk" è stata condotta per conto di ACE da Longitude Research, tra Aprile e Giugno 2013. In totale sono stati interpellati più di 650 tra risk manager, CRO, CFO, COO e altri membri dell'executive management di Aziende che hanno acquistato coperture assicurative per un totale di oltre 250 milioni di dollari in 15 Paesi.

www.acegroup.com/eu/it

lunedì 9 settembre 2013

Etihad Airways raddoppia i voli per Kathmandu

Etihad Airways, la compagnia aerea nazionale degli Emirati Arabi Uniti, aumenterà la frequenza dei voli tra Abu Dhabi e Kathmandu, passando da sette voli settimanali a due voli al giorno a partire dal 1° novembre 2013. I voli supplementari sfruttano il successo del collegamento esistente, guidato dalla domanda da parte dei viaggiatori d'affari e leisure e rafforzeranno i già forti legami tra Nepal ed Emirati Arabi Uniti. I nuovi voli saranno operati da Airbus A320 a due classi con 16 posti in Pearl Business Class e 120 posti in Economy ClassIl doppio collegamento giornaliero migliorerà la connettività dall'hub di Abu Dhabi della compagnia aerea verso destinazioni chiave in Europa, Medio Oriente e Paesi del Golfo. "L'aggiunta dei nuovi voli rafforzerà ulteriormente i legami commerciali e culturali tra il Nepal e gli Emirati Arabi Uniti e incentiverà ulteriormente la forte crescita dei flussi di traffico fra Kathmandu, Abu Dhabi e molte destinazioni chiave in tutta la nostra rete globale," ha dichiarato Kevin Knight, Chief Strategy e Planning Officer di Etihad AirwaysDall'avvio dei voli per Kathmandu nel 2007, Etihad Airways ha trasportato più di 620.000 passeggeri su questa tratta.

 

www.etihad.com

American Airlines incarica Martinengo & Partners Communication per il progetto italiano di relazioni pubbliche

Martinengo & Partners Communication è stata incaricata da American Airlines di gestire un progetto di relazioni pubbliche per aumentare la visibilità della compagnia sul mercato italiano.
Particolare attenzione sarà data alla promozione del nuovo volo diretto giornaliero Milano/Miami previsto per questo autunno a partire dal 22 novembre.
La compagnia aerea statunitense opera fino a 36 voli non-stop giornalieri dall'Europa agli Stati Uniti.
Dall'Italia American Airlines offre voli non-stop da Milano a New York, oltre a voli non-stop stagionali da Roma con destinazione New York e Chicago.
American Airlines, con una flotta di quasi 900 aeromobili, è un membro fondatore dell'alleanza oneworld che riunisce alcuni dei nomi più importanti e prestigiosi del settore aereo che servono più di 750 destinazioni in oltre 150 paesi.

 

www.aa.com

martedì 3 settembre 2013

L'UE riprende a crescere

Dopo più di un anno, il PIL dell'UE è tornato a crescere, segnando l'uscita da quella che è stata la peggior recessione dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Il dato tra l'altro non coinvolge solo l'Eurozona, ma tutta l'Unione, benché i dati vadano analizzati più attentamente: la crescita del PIL è stata nel secondo semestre pari al +0,3%, una cifra migliore rispetto allo 0,2% preventivato dai più pessimisti, ma se andiamo a vedere la situazione nei singoli Paesi si può osservare che all'exploit portoghese (+1,1%) e alla conferma tedesca (+0,7%) e francese (+0,5%), si contrappongono situazioni in negativo, come Cipro (-1,4%), Olanda e Italia (-0,2%, sebbene in linea con le previsioni della Commissione europea), Spagna, Svezia e Bulgaria (-0,1%).

In base a questi dati Olli Rehn, commissario europeo per gli affari economici e monetari, sottolinea la necessità di non lasciarsi andare a festeggiamenti, ma a continuare con le riforme a livello nazionale, in modo che questa "timida e fragile ripresa" si trasformi in una crescita più solida in seguito.

 

www.politichecomunitariepisa.eu