| Assocalzaturifici Economics 1/2014 | FOCUS DONNA
| Ogni 10 paia di scarpe in pelle prodotte in Italia, circa 6 sono destinate alla clientela femminile. | | Secondo le stime di Assocalzaturifici, rispetto al consuntivo dell'anno precedente nel 2012 si è registrata una flessione della produzione pari all'1,5% in valore (attestatosi a 3,75 miliardi di euro), con un calo del 4,1% in volume che ha riportato l'output del comparto sui livelli del 2010 dopo il positivo recupero (+4,2%) del 2011.
| IL TREND 2013: STABILE L'UNIONE EUROPEA, BENE I MERCATI EXTRA-COMUNITARI
| Nei primi 9 mesi 2013 le esportazioni di scarpe da donna in pelle* sono cresciute nel complesso del 4,6% in valore e dell'1,2% in volume. Dopo la battuta d'arresto del 2009, legata alla recessione mondiale, le vendite oltre confine hanno ripreso quota, recuperando in valore i livelli pre-crisi. Nei primi 9 mesi 2013 si sono attestate a 3,15 miliardi di euro; erano 2,76 nell'analogo periodo 2008. Un aumento (+14,1%) non trascurabile, anche al netto dell'inflazione (+6% circa).
Le scarpe basse da passeggio sono di gran lunga la tipologia più prodotta e commercializzata. I risultati più premianti sono stati registrati per le calzature alte che ricoprono la caviglia (scarponcini e stivali).
| Il 62% delle calzature vendute all'estero ha avuto come destinazione uno dei Paesi dell'Unione Europea (rimasta, nel complesso, sui livelli del 2012: +0,2% in quantità e +1% in valore). I Paesi dell'Est Europa/CSI e il Far East le aree più premianti. La Francia (+5,2% in valore e +0,9% in quantità) si è confermata il principale mercato, seguita da USA e Russia. I mercati della graduatoria Top20 che nell'ultimo quinquennio hanno mostrato gli incrementi assoluti più rilevanti per numero di paia assorbiti sono: Cina, Russia e Hong Kong.
| Fonte: elaborazioni Assocalzaturifici su dati ISTAT Approfondisci
| Sono i mercati extra-UE in particolare gli emergenti in Estremo Oriente e nell'area CSI a presentare il prezzo medio più elevato, a testimonianza del fatto che è soprattutto in queste aree che viene riconosciuto il valore aggiunto della calzatura Made in Italy.
| | ... MALE INVECE IL MERCATO NAZIONALE Secondo il Fashion Consumer Panel di SITA Ricerca gli acquisti delle famiglie italiane di scarpe per donna non sportive sono scesi, nei primi 9 mesi 2013, del -7% in quantità e del -10% in termini di spesa. Nel quadro negativo generalizzato dei consumi, la donna risulta il comparto più penalizzato, con contrazioni a doppia cifra per le scarpe classiche e gli stivali alti.
| L'andamento negativo trova conferma anche nei risultati dell'indagine condotta dall'Ufficio Studi di Assocalzaturifici: relativamente al portafoglio ordini degli ultimi mesi 2013, si registra un arretramento degli "ordinativi Italia" raccolti dalle aziende del campione nel periodo settembre/novembre 2013 pari al -2,8% in volume. La ripresa dei consumi interni è dunque ulteriormente rinviata. | | | |
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