mercoledì 5 febbraio 2014

Assocalzaturifici - Economics 1/2014

ASSOCALZATURIFICI

 

Assocalzaturifici

Economics 1/2014

FOCUS DONNA

Ogni 10 paia di scarpe in pelle prodotte in Italia, circa 6 sono destinate alla clientela femminile.


 

Secondo le stime di Assocalzaturifici, rispetto al consuntivo dell'anno precedente nel 2012 si è registrata una flessione della produzione pari all'1,5% in valore (attestatosi a 3,75 miliardi di euro), con un calo del 4,1% in volume che ha riportato l'output del comparto sui livelli del 2010 dopo il positivo recupero (+4,2%) del 2011. 


IL TREND 2013: STABILE L'UNIONE EUROPEA, BENE I MERCATI EXTRA-COMUNITARI…

Nei primi 9 mesi 2013 le esportazioni di scarpe da donna in pelle* sono cresciute nel complesso del 4,6% in valore e dell'1,2% in volume.
Dopo la battuta d'arresto del 2009, legata alla recessione mondiale, le vendite oltre confine hanno ripreso quota, recuperando in valore i livelli pre-crisi. Nei primi 9 mesi 2013 si sono attestate a 3,15 miliardi di euro; erano 2,76 nell'analogo periodo 2008. Un aumento (+14,1%) non trascurabile, anche al netto dell'inflazione (+6% circa).

Le scarpe basse da passeggio sono di gran lunga la tipologia più prodotta e commercializzata.

I risultati più premianti sono stati registrati per le calzature alte che ricoprono la caviglia (scarponcini e stivali).


Il 62% delle calzature vendute all'estero ha avuto come destinazione uno dei Paesi dell'Unione Europea (rimasta, nel complesso, sui livelli del 2012: +0,2% in quantità e +1% in valore). I Paesi dell'Est Europa/CSI e il Far East le aree più premianti. La Francia (+5,2% in valore e +0,9% in quantità) si è confermata il principale mercato, seguita da USA e Russia.
I mercati della graduatoria Top20 che nell'ultimo quinquennio hanno mostrato gli incrementi assoluti più rilevanti per numero di paia assorbiti sono: Cina, Russia e Hong Kong.


Fonte: elaborazioni Assocalzaturifici su dati ISTAT
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Sono i mercati extra-UE – in particolare gli emergenti in Estremo Oriente e nell'area CSI – a presentare il prezzo medio più elevato, a testimonianza del fatto che è soprattutto in queste aree che viene riconosciuto il valore aggiunto della calzatura Made in Italy.


... MALE INVECE IL MERCATO NAZIONALE 

Secondo il Fashion Consumer Panel di SITA Ricerca gli acquisti delle famiglie italiane di scarpe per donna non sportive sono scesi, nei primi 9 mesi 2013, del -7% in quantità e del -10% in termini di spesa. Nel quadro negativo generalizzato dei consumi, la donna risulta il comparto più penalizzato, con contrazioni a doppia cifra per le scarpe classiche e gli stivali alti.

L'andamento negativo trova conferma anche nei risultati dell'indagine condotta dall'Ufficio Studi di Assocalzaturifici: relativamente al portafoglio ordini degli ultimi mesi 2013, si registra un arretramento degli "ordinativi Italia" raccolti dalle aziende del campione nel periodo settembre/novembre 2013 pari al -2,8% in volume. La ripresa dei consumi interni è dunque ulteriormente rinviata.


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